Molto spesso non si è mai certi dell’obiettivo che le squadre di calcio dovrebbero perseguire.
Molte volte i risultati fuori-campo vengono totalmente tralasciati per fare spazio a risultati delle classifiche. Se da una parte questo potenzialmente porta a numerosi trofei, lascia (molte volte) il fianco scoperto ad una sostenibilità economica nel lungo periodo.
Ora… cosa dovrebbero fare le società? Continuare a puntare su un pubblico di ultras che fa un tifo esagerato ma che spende poco ed è pronto a contestarti appena la squadra non ottiene risultati, oppure puntare sulla comunicazione per favorire un pubblico fatto di famiglie che spende di più, riempe sempre gli stadi e dove ci sono giovani?
Con chi dei due target è possibile creare un super-brand che permette un legame indissolubile nel tempo?
Quelli con altre palle (letteralmente e figurativamente), l’NBA su tutti, non hanno il minimo dubbio e puntano, ormai da decenni, sui giovani e sulle famiglie. Non crediamo sia un caso che riescano a riempire SEMPRE anche gli stadi di squadre ultime in classifica.
Godiamoci questo terzo ed ultimo estratto di Tempi Supplementari tratto dall’intervista con Massimo Cortinovis.
Tempi supplementari è una rubrica di Cambiodicampo che porta il mondo del business all’interno dei campi di calcio per comprenderne e analizzarne i vantaggi e gli svantaggi sullo sport.